UNA BRECCIA NELLA CORAZZATA NORVEGESE

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||||FIS Cross Country World Cup Tour de Ski 2016/2017

Una breccia nella corazzata norvegese

Virginia De Martin Topranin a Lago di Tesero (Pentaphoto)
Virginia De Martin Topranin a Lago di Tesero (Pentaphoto)

Con una fredda domenica di gennaio è giunto al termine l’undicesimo Tour de Ski. A salire sul gradino più alto del podio nella gara a tappe dello sci di fondo, una norvegese. Lo stesso era successo per le ultime quattro edizioni, ma il Tour di Heidi Weng è stato tutto in salita… non esclusivamente l’ultima rampa del Cermis.

Infatti, la vittoria è stata decisa soltanto su quella salita epica, quando la norvegese ha superato a doppia velocità Stina Nilsson, scattata dal cancelletto per l’ultima tappa con il pettorale di leader. Proprio la svedese è stata la protagonista di questo Tour de Ski così combattuto: quattro successi su sette gare disputate, autrice di prestazioni superlative ed avvincenti, in diverse occasioni ha fatto sua la vittoria con un incisivo sprint finale. Ma non è stata l’unica a mettere i bastoni fra le ruote alle norvegesi. Per ben due tappe non c’è stata alcuna norvegese sul podio: nella 5 chilometri di Dobbiaco si sono accaparrate il gradino più alto e più basso del podio due americane. Posizioni occupate da due svedesi il giorno successivo in val di Fiemme, con le finlandesi ad aggiudicarsi la seconda piazza in entrambi i casi.

Che sia una breccia nello corazzata norvegese? Certo, l’assenza di Therese Johaug, che, con i suoi ritmi forsennati fin dal primo metro, ammazzava la gara, si fa sentire: anche l’andamento delle competizioni femminili è cambiato, con un gruppo che rimane più numeroso e compatto fino agli atti finali. O forse il fatto che la neo mamma Bjoergen sia rientrata, ma non ancora ai massimi livelli. O magari l’ombra dei recenti casi di doping?

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Heidi Weng (foto Newspower)

Fatto sta che la stagione in corso ha portato una ventata di novità in campo femminile. Senza la presenza così massiccia delle norvegesi sul podio, c’è stato un rimescolamento delle carte, che sta facendo emergere nuove protagoniste. E anche se poi a finalizzare sono in poche, durante la competizione si mettono in luce molti nuovi volti. Non solo, i distacchi si sono ridimensionati, regalando gare più combattute, imprevedibili ed avvincenti.

Probabilmente in seno alla federazione norvegese non saranno così contenti della novità. Ma noi, intanto, ci godiamo lo spettacolo.

 

Virginia De Martin Topranin

 

da SciFondo n. 220