EUROPEAN OUTDOOR FILM TOUR 2019/20

0
201

A ottobre, il più grande film festival outdoor d’Europa partirà per un nuovo viaggio: da 19 anni,  l’European Outdoor Film Tour mostra film e documentari d’eccezione che parlano di viaggi e di avventure del mondo outdoor da vivere attraverso il grande schermo. Il nuovo programma comprende nove cortometraggi per una durata totale di 120 minuti.

Durante ogni rassegna, l’E.O.F.T. offre agli appassionati dell’avventura e dell’aria aperta un motivo per sognare attraverso storie straordinarie e protagonisti di valore eccezionale che si recano negli angoli più selvaggi del pianeta. Accanto a discipline classiche come la mountain bike, il freeride o le spedizioni alpine, il Tour si interessa anche a nuove discipline e destinazioni del mondo outdoor, lontane dai terreni conosciuti. La premiere, riservata agli ospiti invitati, si svolgerà il 9 ottobre all’Alte Kongresshalle Monaco di Baviera e dopo questa data  partirà un lungo viaggio di oltre 500 serate in 20 Paesi diversi.

Il programma

21ST CENTURY ADVENTURER AWARD

All’interno del programma dell’E.O.F.T. di quest’anno è compreso un documentario sul vincitore del 21ST Century Adventurer Award, premio dedicato a pionieri che attraversano continuamente i confini della Terra e aprono nuove strade durante le loro esplorazioni in tutto il mondo: avventurieri del 21° secolo. Le loro spedizioni sono una fonte d’ispirazione, ci affascinano e stupiscono. Questo riconoscimento rende omaggio a queste persone eccezionali. In lizza per il 21ST Century Adventurer Award ci sono l‘alpinista e parapendista Antoine Girard, l‘alpinista Tamara Lunger, l‘avventuriera pola- re Sarah McNair-Landry e il kayaker Ben Stookesberry.

NINA WILLIAMS: HIGHLY ILLOGICAL (Stati Uniti d’America 2019)

Nessuna corda, nessuna protezione: Nina Williams supera ogni limite quando si parla di highball boulder. Ma da 15 metri, persino il suo cuore salta alcuni battiti. Nina ha scelto Too Big to Flail, una via che sicuramente non può essere considerata arrampicata alla portata di un salto. Le prese sono così piccole che, da lontano, la roccia sembra che sia stata levigata. Questa è la ragione per la quale Nina Williams è rimasta affascinata dalla via che Alex “Free Solo” Honnold ha scalato a Buttermilks (California) sette anni fa e che non era mai stata ripetuta da una donna. Insieme ad Ambrosia e Evilution Direct, Nina Williams ha ottenuto dei successi eccezionali nel highball boulder. Chi o cosa potrebbe fermarla dopo Too Big to Flail?

RETURN TO EARTH (Canada 2019)

Quando si parla di mountain biking non si può di certo pensare alla (ri) scoperta del valore della lentezza, si tratta sopratutto di un ritorno alle origini: due ruote! Non serve altro per divertirsi in bici, non importa cosa dicono gli altri. Quello che Brett Rheeder, Thomas Vanderham, Casey Brown, Matt Hunter, Joey Schusler, Brandon Semenuk, Carson Storch e tanti altri vorrebbero dire in “Return to Earth” sul grounding non si può esprimere a parole, ma vederlo vi lascerà di sicuro a bocca aperta.

CONTRADDICITON (Germania 2019)

Come snowboarder professionista, Elias Elhardt ha raggiunto quello che per altri rimane solo un sogno. Lo snowboard sulla neve fresca e polvero sa è un privilegio e lui lo sa, ma si chiede lo stesso come continuare a farlo in linea con la propria coscienza. Lo snowboard è senza dubbio il lavoro che ha sempre sognato, ma lo rende anche uno dei volti dell’industria dello sport. Elias Elhardt cerca le risposte a queste domande: quand’è che il nostro entusiasmo per la montagna raggiunge dimensioni distruttive? Come proteggere ciò che si ama? CONTRADDICTION è allo stesso tempo un film sulle contraddizioni della nostra passione e un inno a una vita con la montagna.

LE MINIMALISTE – AN HIMALAYAN ADVENTURE (Francia, 2018)

L’avventuriero francese Eliott Schonfeld attraversa l’Himalaya da ovest ad est con il suo cavallo Robert. Si vede sempre qualche cima di un settemila, mentre uomini e villaggi sono rari. Durante il viaggio i passi congelati si rivelano una vera e propria sfida per il cavallo. Il minimalista Eliott, invece, dovrà apprendere durante le gelide notti, e a proprie spese, che forse non doveva risparmiare così tanto sull’attrezzatura. In realtà voleva rinunciare anche alla tenda, al sacco a pelo e all’accendino. Ma in cosa consiste in questi casi lo stretto indispensabile?

THE MOVEMENT (USA, 2019)

Pellicola che festeggia la forma più antica del movimento: correre. Siamo fatti per correre e non per stare seduti o fermi in piedi. Un obiettivo e un paio di scarpe (facoltative): non serve altro per unire persone con background diversi. Perché correre insieme ci rende più democratici, non importa quale sia la lingua che parliamo o di che colore sia la nostra pelle. Correre serve solo a conquistare nuovi terreni e sentieri, lontani dalle solite strade, ma è anche un modo per riscoprire il mondo urbano. 

AFRICA RIDING: KARIM (Francia, 2018)

Kigali, la capitale del Ruanda, non è uno spot consueto per i roller-skater. Non ancora. Qui non ci sono halfpipes o graffittari. Poiché questo sport è ancora sconosciuto, un roller-skater come Abdul Karim Habyarimana si vede di rado: e lo si vede ancora meno quando parte veloce come una scheggia sulla strada, facendo acrobazie per poi sorpassare con disinvoltura le macchine. Per Karim questo sport è uno stile di vita che ha scoperto per sé stesso e che vorrebbe trasmettere anche alle nuove generazioni.

THE LONGEST HOLE (Mongolia/UK, 2017)

Per Adam Roiston e Ron Rutland, la Mongolia è il campo da golf più avventuroso al mondo. insieme vogliono lanciare una palla da golf attraverso gli altipiani della Mongolia. Quella che sembra una versione moderna di Sisifo, metterà alla prova l’amicizia di questi due uomini, che non potrebbero essere più diversi e che hanno sempre con loro un cane randagio: forse questo animale rappresenta il legame tra loro due?

ZEPPELIN SKIING (Germany, 2019)

Chi prende un dirigibile per andare a fare freeride non si preoccupa del traffico sulle autostrade. Soffrire di vertigini è impossibile: altrimenti, Stefan Ager, Andreas Gumpenberger e Fabian Lentsch non si sarebbero di certo calati giù dalla zona protetta del dirigibile fino alla cima della montagna con una corda lunga 50 metri…