FRENZEL FA LA VOCE GROSSA, LA COMBINATA È ANCORA SUA. PITTIN 19/o IN RIMONTA.

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di Gianluca Zanardi

Per certi atleti sembra il che tempo non passi mai. Sembrano fregarsene degli anni di fatica sulle spalle, delle nuove generazioni che avanzano o semplicemente della passione che si affievolisce in modo fisiologico. Proprio per questo loro sono i più grandi.

Eric Frenzel Photo: Pentaphoto/Giovanni Auletta
Eric Frenzel
Photo: Pentaphoto/Giovanni Auletta

Oggi la combinata nordica ci ha raccontato la stessa storia di Sochi 2014: Eric Frenzel medaglia d’oro, Akito Watabe medaglia d’argento; oggi come allora. Ma la cosa più incredibile in tutto questo è che dopo quattro anni non c’è mai stato il minimo dubbio che alla fine l’avrebbero spuntata loro. La classifica dopo il salto premia l’austriaco Franz-Josef Rehrl che affronta, a sorpresa, la 10 km di fondo con il pettorale numero uno, seguito a breve distanza dal norvegese Jarl Magnus Riiber, dominatore delle prove, beffato quando il salto dalla pedana contava di più. Ma si sa, nella combinata dopo il salto si può sorridere ma di certo non festeggiare. Anche perché i migliori sono vicini, troppo vicini per sperare di spuntarla. Akito Watabe è terzo, l’altro austriaco Lukas Klapfer quarto, Eric Frenzel quinto.

I nostri ragazzi si dividono posizioni invece dalla 30/a di Aaron Kostner, il migliore nel salto, alla 38/a di Alessandro Pittin, fino alla numero 40 e 41 rispettivamente di Raffaele Buzzi e Lukas Runggaldier.

Ancora prima della partenza della 10 km Franz-Josef Rehrl sa che con quelle distanze può essere solo pasto per gli squali che inseguono. Dopo pochi km parte un trenino composto da tutti i paesi storici della combinata nordica: Germania, Giappone, Austria con Lukas Klapfer e Norvegia. La medaglia sarà esclusiva loro, ma ci sono quattro posti per tre medaglie. Nello sprint finale Eric Frenzel dimostra di averne più di tutti e va a conquistarsi il suo secondo oro olimpico nella stagione in cui sembrava più in difficoltà. Akito Watabe deve accontentarsi dell’argento anche in questa edizione dei Giochi Olimpici Invernali che premiano l’ottima gara di Lukas Klapfer sul gradino più basso del podio.

Chiude in rimonta Alessandro Pittin che conquista un piazzamento nei primi 20 con il 19/o tempo di 27:21.9. Più in difficoltà gli altri italiani con Lukas Runggaldier che recupera nove posizioni e chiude 32/o mentre scivola in 37/a posizione uno stremato Aaron Kostner. Conferma la posizione 40 del salto Raffaele Buzzi.

Dando uno sguardo alle prime 10 posizioni sembra che anche la staffetta sia segnata. Quattro tedeschi nei primi nove fanno paura, ma anche Norvegia e Finlandia vantano buone posizioni e proverranno ad insidiare i favoriti.

Alessandro Pittin Photo: Pentaphoto/Giovanni Auletta
Alessandro Pittin
Photo: Pentaphoto/Giovanni Auletta

Ordine di arrivo Gundersen HS109/10.0 Km PyeongChang 2018 (Kor):
1 GER Eric FRENZEL 24:51.4
2 JPN Akito WATABE 24:56.2 +4.8
3 AUT Lukas KLAPFER 25:09.5 +18.1
4 NOR Jarl Magnus RIIBER 25:13.9 +22.5
5 GER Johannes RYDZEK 25:19.3 +27.9
6 FIN Eero HIRVONEN 25:43.0 +51.6
7 GER Fabian RIESSLE 25:56.7 +1:05.3
8 FIN Ilkka HEROLA 25:56.9 +1:05.5
9 GER Vinzenz GEIGER 25:56.9 +1:05.5
10 NOR Espen ANDERSEN 26:05.1 +1:13.7

19 ITA Alessandro PITTIN 27:21.9 +2:30.5
32 ITA Lukas RUNGGALDIER 27:51.2 +2:59.837
37 ITA Aaron KOSTNER 28:30.4 +3:39.0 
40 ITA Raffaele BUZZI 29:13.1 +4:21.7

Photo Credito: Pentaphoto /FISI