IL SEGRETO AMERICANO

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Il segreto americano

13669220_1121466844591225_6428487310568213923_nSei podi individuali e due in staffetta. Più una lunga serie di piazzamenti nella top ten. Questo il bottino, soltanto dell’ultima stagione di Coppa del Mondo, di un gruppetto di ragazze sorridenti e determinate. La squadra ameri- cana femminile di sci di fondo ha conosciuto negli ultimi anni una crescita sportiva importante e costante. A dare il via a questo trend positivo la leader Kikkan Randall, la quale, in attesa del primo figlio, ha nell’ultima stagione lasciato il posto alle più giovani compagne.

Quello che sorprende di questa squadra è… la loro normalità. Niente fisici esagerati, niente budget esorbitanti, ragazze semplici e genuine. Quale il loro segreto, allora?
Quando la scorsa estate ho partecipato ad un camp di allenamento con la nazionale americana, ho cercato di carpire quale fosse la ricetta del loro successo. Non ho dovuto sforzarmi più di tanto: mi hanno accolta con una ospitalità e un’ apertura disarmanti. Questo mi ha permesso di osservarle molto da vicino.

Fin da subito, sono diventata parte della squadra: high five dopo un bell’allenamento, battute, risate, condivisione di spazi e abitudini. L’unico momento in cui mi trattavano da “diversa” e, in particolare, da italiana, era quando c’era da mettersi ai fornelli!
Inizialmente questa totale apertura mi è sembrata strana, ma, con il passare dei giorni, mi sono resa conto del motivo di questo comportamento: il team è fondamentale. Abituati come sono a passare molto tempo lontano da casa, per i ragazzi americani la squadra è praticamente una famiglia. Ognuno di loro contribuisce a farne fun- zionare gli ingranaggi e ognuno vi partecipa secondo la propria personalità. Atleti, allenatori, fisioterapisti, tecnici dei materiali, tutti sono impegnati in un progetto comune, tutti mettono in campo le loro abilità con un obiettivo comune.

Non serve che lo dica: mi sono molto divertita in questo camp. Ma la cosa che mi ha sorpreso è quanto si siano divertiti loro. Sciare cinque ore in ghiacciaio non è esattamente uno spasso… per me era tutto nuovo, mentre per gli americani una routine. Eppure trovavano sempre qualcosa per cui entusiasmarsi, per cui ridere, o per cui meravigliarsi.

Durante un meeting serale, Jessie Diggins ha rivelato: «Mi accorgo che gareggio al meglio quando sono felice». Che sia questo il segreto americano?

 

Virginia De Martin Torpanin