WINDISCH RIPARTE DA UNA NUOVA DIMENSIONE

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Dominik Windisch
Dominik Windisch
Dominik Windisch

L’imperiosa seconda parte della scorsa stagione che ha visto Dominik Windisch ergersi protagonista sul circuito di biathlon grazie allo storico successo nella mass start canadese di Canmore e al quarto posto in volata nella mass start dei Mondiali di Oslo ha consacrato il ventiseienne alpino di Anterselva (Bz) nelle zone alte della classifica e la prossima stagione che culminerà con i Mondiali di Hochfilzen di metà febbraio rappresenta il vero esame di maturità per colui che è diventato ormai una realtà nel panorama degli sport invernali italiani. Dominik, che fece parte del quartetto capace nel 2014 di conquistare il bronzo olimpico nella staffetta mista di Sochi, accetta col sorriso la nuova sfida ed è pronto a mettersi in discussione.

“La preparazione estiva sta andando nella direzione giusta. Ho avuto due piccoli contrattempi fisici che comunque non hanno interrotto gli allenamenti e si sono risolti velocemente. Negli ultimi due anni ho cambiato molti particolari al tiro che mi hanno consentito di fare un salto verso l’alto in termine di prestazioni. Adesso mi sento molto più tranquillo al poligono e sugli skiroll mi alleno bene, anche se in questo periodo mi sento un po’ legato. Tuttavia in un test sostenuto di recente in una gara di corsa in montagna ho realizzato un tempo inferiore di 2′ all’anno scorso, per cui le cose non vanno così male…”.

Il pensiero è per i prossimi impegni che lo attendono. “Magari l’anno prossimo gli avversari avranno maggiore rispetto nei miei confronti – dice con un pizzico di orgoglio -, tuttavia nel nostro sport è fondamentale rimanere concentrati sulla propria prestazione. Il quarto posto nei Mondiali di Oslo mi ha fatto capire tante cose, l’obiettivo è continuare sulla strada intrapresa, vorrei portare in gara quello che faccio in allenamento. I Mondiali saranno sulla pista di Hochfilzen dove storicamente non ho mai ottenuto grandi piazzamenti, solitamente la tappa arriva ad inizio stagione quando io faccio più fatica, per cui ci adatteremo. Anche a Oslo lo scorso mese di marzo feci la stessa cosa, molto dipende da come comincerà la stagione”.