NORVEGIA E GERMANIA VINCONO LA TEAM SPRINT DI PECHINO.

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Due stupende team-sprint sono andate in scena allo stadio di Zhangjiakou mercoledì 16 febbraio. Vittorie per Norvegia e Germania.

Partendo con la gara femminile, la medaglia d’oro è andata all’outsider Germania di Katharina Hennig e Viktoria Carl col tempo di 22’09”85. In un finale thrilling a 3, Carl ha battuto in volata Jonna Sundling (già oro nella sprint) e Natalia Nepryaeva. Seconde e quindi medaglia d’argento per la Svezia di Maja Dahlqvist e Jonna Sundling, a 17 centesimi, e bronzo per la Russia (Yulia Stupak e Natalia Nepryaeva) a 71 centesimi.

Si erano fermate alle semifinali la coppia italiana formata da Caterina Ganz e Lucia Scardoni, in una batteria infernale con dentro sia la Svezia che la Russia.

In campo maschile, la Norvegia difende il titolo conquistato a Peyongchang dalla coppia Sundby-Klæbo con il duo Valnes-Klæbo. Erik Valnes chiude i vari attacchi di Bolshunov e Niskanen mentre uno straripante Johannes Klæbo ha piazzato l’attacco decisivo all’entrata dello stadio, guadagnando quei 10 metri che gli hanno permesso di chiudere in scioltezza con il tempo di 19’22”99. Con l’oro odierno Klaebo è entrato sempre più nella storia dello sci di fondo, diventando il primo atleta di sempre a vincere due ori in due edizioni diverse dei Giochi nella team sprint. Non ha avuto chance l’ottima Finlandia di IIvo Niskanen e Joni Maki, a 2”46, che nel finale ha avuto la meglio sulla Russia del duo BolshunovTerentev, attardati di 4”29 dalla Norvegia.

L’Italia di Francesco De Fabiani e Federico Pellegrino ha tentato di rimanere agganciata fino all’ultima frazione di De Fabiani, quando hanno perso contatto con i migliori. Pellegrino ha tentato in ogni modo la disperata rimonta, arrendendosi sulla salita finale al sesto posto con un passivo di 25”43.

Federico Pellegrino: – Si è fatto il massimo e più di quello non c’era nelle gambe. Un sesto posto che non è una medaglia, ma non è nemmeno un decimo posto. Siamo lì, non troppo lontani, dovremo metterci a freddo ad analizzare come è stata la gara, le sensazioni, la gestione dell’ultimo periodo e capire dove ci può essere del margine di miglioramento. Anche oggi i materiali sono stati un punto fermo vincente, perché entrambi avevamo dei gran sci, quindi escludiamo quel fattore e ragioneremo sul resto. L’Olimpiade si conclude in maniera soddisfacente, praticamente la stessa di quattro anni fa con un argento nella sprint, un ottavo posto nella staffetta ed un sesto nella team sprint, anche se a PyeongChang fummo quinti ma era in tecnica libera. Tutto sommato in linea con le aspettative non nascondo che oggi vista la nostra condizione c’era l’idea di poter sognare qualcosa di più grande però questo è lo sport e non si gareggia da soli. Onore a chi c’è stato davanti: le tre medaglie, la Svezia quarta ed il Canada quinto, con due ragazzi molto giovani che han fatto bene –

Foto credit: FISI