Pellegrino trascina l’Italia: oro nella staffetta

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Il Team Italia festeggia lo storico oro nella 4x7,5 km Relay TC. (Foto: www.newspower.it)

Noeckler, De Fabiani, Daprà e Pellegrino davanti a Svezia e a Norvegia 1:
a Dobbiaco, l’Italfondo affonda gli avversari e lancia un segnale forte
in vista degli imminenti Mondiali

 

L’Italia torna alla vittoria nella staffetta. Una vittoria che mancava da 17 anni e che oggi si è concretizzata grazie ai fantastici quattro azzurri, Dietmar Noeckler, Francesco De Fabiani, Simone Daprà e, quarto frazionista, Federico Pellegrino, che è scappato durante l’ultimo giro, anticipando una volata che forse gli avversari si aspettavano.

Un colpo di mano, anzi di bastoncino, che gli ha permesso di portare l’Italia sul gradino più alto del podio andando a vincere a braccia alzate. Che significa: senza storie!
Al secondo posto si è piazzata la Svezia, terza la prima formazione della Norvegia,
oggi orfana di Klaebo.

E proprio Norvegia ha impostato corsa dura con la seconda squadra, dapprima con Erik Valnes e poi con Hans Holund che ha allungato forte durante il terzo giro (+19.4 di vantaggio ai 10.1 km), con Iivo Niskanen (Finlandia 1) che va a chiudere.

L’Italia schiera due formazioni: la prima con Noeckler, De Fabiani, Daprà e Pellegrino; la seconda con Giandomenico Salvadori, Paolo Ventura, Mikael Abram e Lorenzo Romano. Entrambi i team ci sono: gli azzurri chiudono la prima frazione rispettivamente al 3° posto con Noeckler e al 4° con Giandomenico Salvadori; e la seconda con Francesco De Fabiani incollato in terza, mentre Paolo Ventura resta leggermente attardato (12°), per via di un fazzoletto malandrino che gli si incolla agli sci.

Terza frazione con Simen Hegstad Krueger per Norvegia I indiavolato. Che i Norge siano brutti clienti si è già visto nella giornata di ieri. Un generosissimo Simone Daprà riesce a restare attaccato con i denti al gruppetto dei migliori, limitando il distacco a pochi metri, per concludere con una settima posizione finale che non preclude alcun risultato.

Cambio tra Simone Daprà e Federico Pellegrino. La Norvegia è avanti ma tutto è ancora possibile. (Foto: www.newspower.it)

Anche perché l’ultima porzione è affidata a Federico Pellegrino, un tempo sprinter puro e oggi skier all round, capace di tirare fuori dal cilindro ogni soluzione.

Vola sempre forte la Norvegia, con Harald Amundsen che passa ai 23.8 km con quasi 11 secondi di vantaggio su Richard Jouve (Francia 1), 15 su Joni Maki (Finlandia) e ben 17.3 su Pellegrino. Tira, tira forte il francese, sapendo di potersela giocare alla pari con Amundsen, dovesse riprenderlo. È una scommessa che rischia di pagare nella seconda tornata del turno.

Ai 5 dal traguardo, Jouve corona il tentativo, mentre dietro lo svedese Ervin Anger traina la rimonta. Pellegrino, nel gruppetto, passa a 10.8 da Norway 1. Ultima tornata: gruppo compatto. Ma le energie presentano il conto a ciascuno. Il primo a mollare (ma era già al gancio) è il tedesco Florian Notz, seguito dal finlandese Maki e dal francese Jouve (che perde la scommessa del giro precedente). Chicco, invece, è lì. Sono rimasti in quattro: Norvegia 1 con Amundsen, Norvegia 2 con Sindre Skar, Italia 1 con Pellegrino e Svezia con Anger. Il nostro azzurro allo sprint è veloce, nessuno lo dice ma tutti sperano nel podio.

Ed ecco la magia: a un chilometro Chicco decolla e coglie tutti di sorpresa. Un metro, due, quattro… non molti, ma sufficienti a smorzare il fiato in gola a tutti gli appassionati incollati davanti alla TV fino a quelle braccia che si alzano al cielo: a Dobbiaco, l’Italfondo torna sul gradino più alto del podio nella staffetta.

Federico Pellegrino a braccia alzate sul traguardo: l’Italia è oro. (Foto: www.newspower.it)

«Con questo tipo di tracciato, con questo tipo di neve, con questo tipo di giornata, con questo tipo di compagni, con questo tipo di sci, con questo tipo di gambe e anche con questo tipo di testa si poteva fare ed è stato fatto», ha dichiarato il campione valdostano. «Sapevo che il quartetto era un quartetto forte e che i miei compagni di squadra sono tutti degli ossi duri. Ci stiamo impegnando tanto, non solo noi quattro staffettisti ma tutto il gruppo Italia, stiamo alzando il livello medio ed era l’obiettivo di questo percorso, che poi è iniziato soltanto da qualche mese. Questi risultati ci fanno bene e ci fanno guardare al futuro con ottimismo».

Il futuro più immediato, ora, sono i Mondiali di Planica, in calendario dal 21 febbraio a l 5 marzo. La Coppa del Mondo riprende a Oslo, in casa di Klaebo, nel week-end dell’11 e 12 marzo con le 50 km maschili e femminili.

Le classifiche

Relay 4×7,5 – Uomini
1. Italy I, 1:07:20.8 (Noeckler Dietmar, De Fabiani Francesco, Dapra Simone, Pellegrino Federico)
2. Sweden, 1:07:21.4 (Rosjoe Eric, Halfvarsson Calle, Haeggstroem Johan, Anger Edvin)
3. Norway I, 1:07:21.4 (Roethe Sjur, Toenseth Didrik, Krueger Simen Hegstad, Amundsen Harald Oestberg)
4. Norway II, 1:07:22.2 (Valnes Erik, Holund Hans Christer, Andersen Iver Tildheim, Skar Sindre Bjoernestad)
5. Finland I, 1:07:54.3 (Vuorela Markus, Niskanen Iivo, Hyvarinen Perttu, Maki Joni)
11. Italy II, 1:09:29.3 (Salvadori Giandomenico, Ventura Paolo, Abram Mikael, Romano Lorenzo)

Relay 4×7,5 – Donne
1. Norway I, 1:16:04.3 (Weng Heidi, Kalvaa Anne Kjersti, Oestberg Ingvild Flugstad, Theodorsen Silje)
2. Sweden I, 1:16:31.0 (Ribom Emma, Andersson Ebba, Ilar Moa, Sundling Jonna)
3. USA I, 1:16:31.2 (Swirbul Hailey, Brennan Rosie, Diggins Jessie, Kern Julia)
4. Finland, 1:19:27.0 (Matintalo Johanna, Parmakoski Krista, Lamsa Emmi, Kyllonen Anne)
5. Norway II, 1:19:27.0 (Melling Maria Hartz, Myhrvold Mathilde, Haga Ragnhild Gloeersen, Rofstad Hanne Wilberg)
6. Italy, 1:20:26.7 (Pittin Cristina, Comarella Anna, Franchi Francesca, Sanfilippo Federica)