Un’altra medaglia d’oro per Fulvio Valbusa

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Si è celebrata oggi pomeriggio a Palazzo Madama di Torino la prima edizione del “Premio di Letteratura Sportiva Gianni Mura”, un progetto promosso e organizzato da Salone Internazionale del Libro di Torino e Città di Torino, nell’ambito delle iniziative culturali che accompagnano le Nitto ATP Finals, in programma da domani, domenica 13 novembre, a domenica prossima, 20 novembre.

Il Premio nasce per omaggiare un grande protagonista del giornalismo sportivo, Gianni Mura, attraverso la valorizzazione e la promozione della letteratura, della narrativa e della cultura sportiva per contribuire a diffondere valori, ideali e stili di vita legati allo sport, che possano contribuire alla riflessione e alla crescita personale, soprattutto tra le giovani generazioni.

Valori come la dedizione, il sacrificio, l’impegno, la costanza e tanti altri che chi pratica sci di fondo conosce bene e vive in prima persona senza risparmio. Non stupisce quindi che il riconoscimento come “Miglior libro di letteratura sportiva” sia stato assegnato a Fulvio Valbusa, autore – a quattro mani insieme alla giornalista Serena Marchi – del romanzo autobiografico “Randagi”, per conto di Fandango Libri.

Valbusa, ex-fondista in attività dal 1989 al 2008 e medaglia d’oro alle Olimpiadi di Torino nel 2006, racconta la sua vita prima e dopo lo sci. Le scelte che l’hanno portato all’agonismo di alto livello, i sacrifici per dividersi tra lavoro e allenamenti, i primi risultati, i primi Campionati e via, in un crescendo fino all’affermazione olimpica. E poi c’è il “dopo”, con l’impegno nella Forestale, altri sacrifici, altri obiettivi tra i suoi Monti Lessini dove si prodiga per la reintroduzione (controllata) del lupo. Un animale temuto e odiato da tutti, ma anche invidiato e ammirato, in cui riconoscersi. La storia di un grande atleta e di un uomo sempre alla ricerca di nuove sfide, il racconto emozionante di una vita come tante e come tante assolutamente eccezionale.